Già in edizione tascabile del '99, 'Le Ville di Napoli' è ora in libreria, ampliato e arricchito, con prefazione di Mimmo Liguoro. Con Yvonne Carbonaro ha collaborato Luigi Cosenza, nipote dell'omonimo ingegnere, massimo esponente del Razionalismo architettonico a Napoli. Il volume, diviso in 11 capitoli, va dalla Napoli romana a quella odierna, raccontando, attraverso le più belle e significative costruzioni private, la storia della città e non solo quella politica e sociale, ma anche di costume e di cronaca. Un viaggio lungo 2000 anni sul territorio della città e dei suoi dintorni più prossimi.
Edificate per lo più per la villeggiatura nei luoghi (allora) più ameni, il campionario delle ville napoletane è assai vasto ed è la testimonianza dei vari ceti sociali sviluppatisi nel tempo: dai grandi personaggi della Roma antica, imperatori compresi, ai ricchi borghesi in epoche più recenti. E non sono da dimenticare tutti gli stranieri che nel passato si sono fermati in città definitivamente, ammaliati dalle bellezze e dal clima del luogo, impiantando spesso anche attività di ogni tipo. Napoli è ancora bella, ma leggendo le testimonianze degli scrittori del passato ci si rende conto che davvero doveva trattarsi di un luogo incantato, come veniva dichiarato da molti degli autori del '600, '700 e '800.
Purtroppo non tutto s'è conservato di quel patrimonio architettonico, ma fortunatamente sono ancora moltissime le ville napoletane e Yvonne Carbonaro ha fatto un lavoro magnifico scrivendone, recuperando il maggior numero di notizie possibili, un lavoro sulla e della memoria importante. Il testo è ricco anche di immagini, e questo per un libro che parla di architettura è una cosa indispensabile e mi fa piacere poter dire che, nel mio piccolo, ho partecipato a ciò con dei disegni e delle fotografie.
Intento di chi ha scritto è stato rendere fruibile a un pubblico vasto la conoscenza, in modo piano, interessante ma colto e documentato, di questo grande patrimonio cittadino (e non solo), a volte anche puntando il dito su scelte che non sono state e non sono sempre le migliori, purtroppo.
Che noi si sia un popolo con la memoria corta è risaputo, mentre sapere e ricordare significa avere nozione e coscienza della propria identità, oltre che del patrimonio storico, culturale e artistico del proprio paese. Questo patrimonio, che ci invidia il mondo, che ci porta da secoli turisti, e che molti Italiani conoscono poco, e spesso non viene ben curato da chi dovrebbe, quando non addirittura viene ignorato.
'Le Ville di Napoli' ci invita a camminare per le strade della nostra città alzando gli occhi dalle vetrine (spesso brutte) e prestare più attenzione a ciò che c'è di veramente interessante: palazzi, chiese, ville, opere anche di architetti importanti, decorate da grandi artigiani...A proposito lo sapete che a Napoli c'è una villa dichiarata tra le più belle del mondo?...La troverete nel libro. Buona lettura.
Maresa Sottile